Bit 2012: colori e sapori, passeggiata tra il made in Italy e i Paesi emergenti

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Bit 2012: colori e sapori, passeggiata tra il made in Italy e i Paesi emergenti

Colori e sapori, vista e gusto, non potevano che essere due dei più gettonati filoni attorno ai quali sono state costruite le strategie di allestimento degli stand della Bit 2012.

Basti pensare allo stand della Regione Puglia, che nei suoi 300 metri quadrati di stand ha ospitato anche una zona riservata allo show cooking. E’ risaputo che si viaggia per guardare ma si viaggia anche per gustare nuovi sapori e in questo l’Italia, più di altri Paesi, può vantare ricchezze provenienti dalla terra valorizzate dalla sapiente arte culinaria che ci contraddistingue.

Non è quindi un caso che passeggiando tra gli stand siciliani si incontrino arance, liquori, dolci, cioccolato, che si fondono con mari splendenti e panorami soleggiati, colori forti che richiamano quelli degli abiti delle comparse che evocano il folklore e le danze locali. E’ il giusto mix che invoglia a scegliere una determinata località e che si riflette infatti nella pianificazione degli itinerari. Discorsi simili valgono per molti stand, compreso quello della Regione Sardegna, che esibisce altrettanti colori, mari cristallini, paesaggi da favola e scogliere mozzafiato insieme a materiali nuovi, ecocompatibili, perfettamente inseriti nei percorsi classici (foto 1: lavorazione della lana cotta).

Conosciamo bene le bellezze del nostro territorio, da Nord a Sud, e sappiamo  che in una simile vetrina non possono che parlare da sé, al di là di ogni mossa di marketing, a qualsiasi turista, italiano ma soprattutto straniero. Di fronte agli stand sardi, proprio come sulle carte geografiche, appaiono quelli liguri. In comune anche il “cuore” utilizzato nella comunicazione: in Liguria si chiede di “Non lasciarci il cuore”, in Sardegna si parla di “cuore d’acqua”. E, naturalmente, anche l’acqua e tutte le attività turistiche che le ruotano attorno sono la principale leva per attirare i viaggiatori in queste terre.

Il sapore con il quale alla Bit si presenta Eurochocolate (foto 2) – che quest’anno farà tappa a Perugia dal 19 al 28 ottobre – è ovviamente quello del cioccolato, tra creazioni artistiche e degustazioni. Anche questo è made in Italy, così come le sculture di sabbia che hanno preso vita nel corso della fiera (guarda qui il video di YouReporter) e hanno ricordato che i nostri litorali sono spesso teatro di vere e proprie gare popolate da artisti del genere (foto3).

 

Spostandosi nel padiglione World, dedicato alle proposte turistiche e agli operatori provenienti da tutto il pianeta, si intuisce immediatamente quanto sia grande la voglia dei Paesi emergenti di sostituirsi ai classici big del turismo, alle mete più gettonate di sempre, approfittando della stessa crisi che da noi ha fatto spesso strage di quell’iniziativa che porterebbe a proporsi in maniera davvero anticonvenzionale. Li chiamano “Bric” e sono Brasile, Russia, India e Cina. Sono questi i Paesi nel pieno del loro sviluppo economico mentre in Europa il mercato sembra fermo. All’elenco si è aggiunta anche la Turchia, arrivata alla Bit forte delle entrate registrate nel settore raddoppiate nel giro di 10 anni. Solo nel 2011 sono entrati quasi 18 miliardi di dollari provenienti da tasche straniere e questo spiega come mai la Turchia abbia scelto di partecipare a 157 fiere in 63 Paesi del mondo per far conoscere i suoi musei, il suo patrimonio archeologico e la sua cultura, con l’obiettivo velato di sorpassare la confinante Grecia, presente anch’essa alla Bit con la sua storia millenaria, il suo cibo e i suoi luoghi da cartolina, ma ormai relegata a svolgere la parte del competitor di second’ordine per via delle ben note vicende economiche che l’hanno messa in ginocchio. E sembra quasi che tutti si chiedano se quelle isole potranno sprofondare sotto il peso della crisi.

In ogni caso, come per gli stand italiani, trionfano colori e sapori, immagini ma soprattutto stereotipi. La Thailandia esibisce una giovane donna circondata da ombrellini, perfetta per un quadro (foto4), mentre allo stand dell’Egitto siede un faraone e mostra le sue mercanzie (pietre, oggetti dell’artigianato locale). Perché alla Bit sono arrivati anche i Paesi protagonisti della primavera araba, Libia e Tunisia oltre all’Egitto.

Tra i 120 Paesi presenti, impossibile non notare le Isole Cayman, per molti note più per essere un paradiso fiscale che un luogo di villeggiatura, i vari stati africani e soprattutto Nepal e Palestina, che ufficialmente non esistono affatto, senza trascurare la presenza dell’Iran, che a quanto pare vorrebbe attrarre turisti nonostante i vari proclami sul nucleare. Voi ci andreste in vacanza?

Forse no, ma vale sempre la pena di ricordare che la Bit è una fiera di settore e che qualsiasi Paese potrebbe rappresentare un opportunità di mercato o il semplice oggetto di una discussione tra buyers e sellers. Iran compreso.

2014-10-24T09:53:00+02:00 Febbraio 21st, 2012|Categories: Eventi|Tags: , , |0 Comments