Si chiama “Twesume” e, come avranno notato i più social, tutto nasce da Twitter. Anche su questa piattaforma virtuale sta prendendo piede – soprattutto negli Stati Uniti, ma l’Europa cerca di stare al passo – la tendenza di aggirarsi a caccia di candidati. Sono i recruiters, quindi, ad aver generato il trend ed ecco perché diventa necessario non farsi trovare impreparati. Come? Confezionando un Twesume (Twitter + resume), una sorta di minicv, una biografia in 140 caratteri che si possa twittare, possibilmente ai potenziali futuri boss.
Basta un attimo per rendersi conto che lo spazio concesso è minimo, quasi un sms in pratica. Come fare a condensare in questa pillola tutte le proprie esperienze? Semplice, dobbiamo cambiare metodo per presentarci ed eliminare dalla nostra mente tutte le lezioni che ricordavano di ‘gonfiare’ i cv e di non trascurare nessun dettaglio. D’altra parte, siamo ormai abituati a mettere a punto cinguettii brevi ed incisivi, si tratta ora di parlare di noi e di riassumerci in qualche parola.
Se vi state disperando, sappiate che qualche trucco in realtà c’è. Il primo vale sempre ed è quello di essere originali, ma qui vale mille volte di più visto che lo spazio è davvero ridotto. E poi un piccolo suggerimento: inserite un link al vostro cv completo (magari al profilo che avete aperto su LinkedIn) e fatevi trovare nella vostra veste migliore. A questo punto siete pronti, non vi resta che scoprire dove si nascondono – o forse siete voi che non li avete mai visti? – i recruiters. Il resto è un semplice Tweet.
