Si sa, Facebook è la piattaforma sociale che, al pari di Google per i motori di ricerca, regna sovrana tra tutte. Il 4 ottobre dello scorso anno il fondatore Mark Zuckerberg ha annunciato dal proprio profilo Facebook la soddisfazione di aver superato con il proprio social network l’incredibile cifra di un miliardo di utenti. Ma cosa fanno tutte queste persone quando sono connesse?
Per la maggior parte del tempo fanno “like” a qualcosa e cioè esprimono la loro preferenza verso foto, video, aggiornamenti di stato e qualunque altra cosa incontri la loro approvazione, spesso senza sapere che ognuno di questi like viene opportunamente registrato ed usato.
Ma come viene usato?
LA SPIEGAZIONE DEGLI ESPERTI – L’università di Cambridge, insieme ad un centro di ricerca fondato da Microsoft, ha svolto una ricerca dal 2007 fino al 2012 su un campione di quasi sessantamila individui e sviluppato un algoritmo che permette di calcolare con un margine d’errore mai superiore al 40% informazioni circa le preferenze sessuali, politiche, di religione e più in generale anche le loro abitudini.
Michal Kosinki, lo psicologo a capo dello studio, ha affermato nella ricerca che le tecniche da loro utilizzate per tracciare dei profili così precisi basandosi solo sui like sono facilmente replicabili.
Questo può comportare un aiuto per le società di marketing per targettizzare il pubblico di Facebook e mostrare offerte più mirate per ogni utente, ma d’altro canto espone ognuno di noi al rischio che queste società si impadroniscano anche dei cosiddetti dati sensibili o di informazioni di cui comunque non vorremmo la diffusione.
