Tassa di soggiorno: ecco le città italiane che la introdurranno, dove invece è già realtà e dove si spende meno

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Tassa di soggiorno: ecco le città italiane che la introdurranno, dove invece è già realtà e dove si spende meno

 

E’ uno degli argomenti più dibattuti: è giusto far pagare una tassa ai turisti per racimolare fondi utili al finanziamento stesso delle attività turistiche e della loro promozione?

Le città italiane si stanno via via adeguando a quella che per i vicini di casa francesi ormai è una consuetudine, visto che la loro taxe de séjour esiste dal lontano 1910. Noi arriviamo infatti con cento anni di ritardo senza per giunta essere convinti che sia una soluzione accettabile. Le nostre città – piccole e grandi – si stiano comunque adeguando, sebbene con differenti tariffe. Diamo un’occhiata a cosa accade in quelle più gettonate come tradizionali mete turistiche.

Per soggiornare a Pisa e fare una passeggiata nei dintorni della torre pendente la nuova tassa in vigore dal 1° marzo varia da 2 euro a notte nel caso di soggiorni in un hotel di lusso a 1,50 euro per chi sceglie un hotel in centro, fino ad un euro per le strutture low cost.

Mentre a Milano il dibattito è ancora aperto, a Roma si paga la tassa di soggiorno già dal 1° gennaio 2011: 2 euro a notte nel caso di hotel fino a 3 stelle, 3 euro se si soggiorna in strutture di categorie superiori fino ad un massimo di 10 pernottamenti.

A Firenze le tariffe partono invece da 1 euro a notte a testa per chi trascorre il proprio tempo in città dormendo in alberghi a 1 stella e si arriva a 5 euro nel caso dei 5 stelle, fino ad un massimo di 10 notti consecutive.

A Venezia si è deciso di suddividere il territorio in tre zone – centro storico, isole della laguna e terraferma – e di utilizzare la distinzione tra alta e bassa stagione per definire le tariffe. Occorre così pagare da un minimo di 0,30 centesimi a 5 euro al giorno, per un massimo di 5 notti consecutive.

Dal 2 aprile entrerà in vigore la tassa di soggiorno anche a Torino. Qui la cifra andrà da un minimo di 1 ad un massimo di 5 euro al giorno per un massimo di 4 giorni consecutivi. Saranno esenti alcune categorie, dai minorenni agli autisti di pullman, dagli accompagnatori turistici ai malati in cura, oltre alle scolaresche in gita e agli studenti universitari che risultano fuori sede.

Ma la tassa è una pratica che adotteranno anche città minori, come nel caso di Massa Carrara, che la imporrà però in estate, da giugno ad agosto. Il motore di ricerca hotel www.trivago.it ha effettuato uno studio, comparando la tassa di soggiorno delle principali destinazioni europee e combinandola con il prezzo medio per notte. Ebbene, pare che Pisa si riveli una delle città che adotterà una tassa di soggiorno tra le più basse d’Italia e d’Europa.

Considerando le decisioni delle città europee, a Berlino la tassa entrerà in vigore il 1 gennaio 2013 e la tariffa sarà fissa, il 5% calcolato sul prezzo dell’intero soggiorno, così come accade già ora a Colonia e Duisburg. Non imporranno nessuna tassa di soggiorno, invece, Lipsia e Francoforte. Il 5% è la percentuale scelta da Amsterdam e da altre città olandesi dove la tassa è già in vigore da tempo.

Infine, se ci spostiamo nella penisola iberica, la tassa era presente anni fa alle Balerari, ma non aveva avuto molto successo. Nonostante questo,la Spagna ha deciso di provare ad introdurla prossimamente in Catalogna. L’intento per tutti è uno solo: racimolare un gruzzolo da reinvestire in servizi e nell’innalzamento generale della qualità offerta da attrazioni turistiche e strutture.

2017-12-11T12:22:36+01:00 Marzo 30th, 2012|Categories: Eventi|Tags: , |0 Comments