Baby Boomers, Gen X e Millennials nello stesso team: come gestirli?

/, Qualità/Baby Boomers, Gen X e Millennials nello stesso team: come gestirli?

Baby Boomers, Gen X e Millennials nello stesso team: come gestirli?

Baby Boomers, Gen X e Millennials: quali sono le sfide della convivenza nello stesso team? UXC, società australiana attivi nei servizi It, mette in evidenza in un’infografica le caratteristiche salienti delle 3 generazioni che popolano oggi il mondo del lavoro.

infografica 3gen

I MILLENNIALS SONO UN PROBLEMA? – I Millennials sono stati gli ultimi ad entrare nel mondo del lavoro e sono anche il gruppo che mischia maggiormente le carte. Sono giovani nati proprio in corrispondenza del boom tecnologico degli ultimi anni, sono spesso nativi digitali, non hanno l’idea del posto fisso e della casa di proprietà tipica dei loro genitori, che invece hanno vissuto il boom economico del dopoguerra. Sono i protagonisti sul terreno dei social network e della rivoluzione informatica. E’ una generazione di ambiziosi, ottimisti, sensibili soprattutto dal punto di vista sociale, ma anche una generazione che odia gerarchie, comandi e paletti. Questo però non vuol dire che sia una generazione di fannulloni, anzi. Sono lavoratori instancabili, ma che si annoiano facilmente se l’ambiente circostante non è stimolante e responsive, esattamente come un sito Web o un’app.

CONFLITTO GENERAZIONALE – Inutile dire che si creano inevitabilmente conflitti tra le varie generazioni di lavoratori, che sono veri e propri scontri tra pensieri, modelli organizzativi e anche valori. Sono conflitti che possono portare però all’innovazione e al successo, se si trova il modo di amalgamare i vari approcci.
Ogni generazione dovrebbe imparare a capire l’altra e cercare di conoscerne le abitudini, i modi di ragionare e di risolvere i problemi, il linguaggio. Il gap generazionale è da sempre una sfida, non solo nel mondo del lavoro. Un esempio: nel caso dei Baby Boomers, è utile sapere che si aspettano una telefonata o un meeting per discutere dei problemi, mentre i Millennials sono più propensi a scegliere il virtuale per affrontare anche tematiche importanti, non perché non le percepiscano come tali, ma perché è un canale più rapido.

sherman communication

Fonte tabella: qui

VANTAGGI E SVANTAGGI – Avere nello stesso team più generazioni che convivono, per un manager è sicuramente un vantaggio, a patto che questo punto di forza venga colto come tale. Significa infatti poter differenziare l’approccio al cliente o essere più pronti nel rilevare come i diversi tipi di generazioni comunicano e percepiscono il servizio, in modo da proporlo nella veste più appetibile per ogni target.
A livello di organizzazione aziendale, i conflitti sono spesso di comunicazione, quindi vanno affrontati sullo stesso terreno, stimolando una comunicazione efficace tra generazioni che limiti i misunderstanding.

Chi deve occuparsi di questo? Ovviamente chi sta a capo del team. Gli svantaggi esistono quando il gruppo non è coeso, ma questo non dipende dall’età o dalla generazione in cui le ricerche incasellano le persone (spesso creando stereotipi).

Al di là dei cluster, è compito del buon manager cercare di comprendere e assecondare aspirazioni e peculiarità di ogni dipendente, nei limiti del possibile. Ecco allora che il vero problema non è affatto il gap generazionale ma bensì una questione ben nota: la qualità di chi guida le aziende.

 

 

Photo credits: Chris-Lamprianidis
2017-12-11T12:22:21+01:00 Marzo 30th, 2016|Categories: Blog, Qualità|Tags: , , |0 Comments