Formazione finanziata, l’opinione delle imprese. La parola a Marco Sarlo, General Manager del Royal Hotel di SanRemo

//Formazione finanziata, l’opinione delle imprese. La parola a Marco Sarlo, General Manager del Royal Hotel di SanRemo

Formazione finanziata, l’opinione delle imprese. La parola a Marco Sarlo, General Manager del Royal Hotel di SanRemo

Abbiamo chiesto ai protagonisti del settore turistico-alberghiero di condividere con noi alcune riflessioni sull’utilità della formazione finanziata. Spesso, infatti, abbiamo riscontrato nel settore una mancanza di informazione in merito alle possibilità concesse dall’esistenza di fondi interprofessionali per la formazione dei dipendenti, una formazione che non risulta dunque a carico dell’azienda ma che si rivela preziosa per l’aggiornamento delle competenze e, quindi, per futuro dell’azienda stessa. Ma cosa ne pensano i diretti interessati?

Il primo a rispondere alle nostre domande è stato Marco Sarlo, General Manager del Royal Hotel di SanRemo, con cui Hospitality School ha peraltro recentemente portato a termine un percorso impegnativo quanto ricco di soddisfazioni fino alla certificazione di qualità UNI EN ISO 9001:2008 ottenuta dalla struttura per servizi turistico-ricettivi, ristorazione, eventi e congressi.

 

Quanto tempo fa avete deciso di sfruttare le opportunità offerte dalla formazione finanziata? Cosa vi ha spinto e vi spinge a farlo?

Ci avvaliamo di questi strumenti a partire dal 2010. La nostra convinzione è che la necessità di consolidare ed incrementare le conoscenze tecniche del personale potrà rendere il miglior servizio all’azienda.

Formazione e crescita delle professionalità individuali si traducono in un miglioramento non soltanto delle prestazioni dei singoli ma anche della qualità globale del servizio percepita dal cliente. A quali traguardi, nel vostro caso particolare, ha portato la scelta di puntare su interventi formativi sistematici?

L’azienda – che fa capo alla catena The Leading Hotels of the World – ha conquistato la prima posizione tra i 10 alberghi che fanno parte del competitive set di riferimento e la decima tra quelli appartenenti ad associazioni di simile caratura.

Come mai, secondo Lei, in Italia sono ancora sostanzialmente poche le realtà che scelgono (e che persino conoscono) i fondi interprofessionali per la formazione dei propri dipendenti?

Molto probabilmente la questione fondamentale è che non viene sensibilizzata adeguatamente la necessità della formazione continua e, di conseguenza, dei mezzi che esistono per poterla attuare

Crede che la crisi economica e le difficoltà con le quali ogni giorno si scontrano anche le aziende del comparto alberghiero potrebbe essere una buona leva per far (ri)scoprire queste opportunità di crescita professionale “a costo zero”?

Naturalmente sì. In periodi di crisi come quello attuale vale ancora di più la pena di tenere in considerazione opportunità come quella dei fondi interprofessionali per la formazione.

Come giudica il servizio reso da Hospitality School nel fornire assistenza e supporto nello sviluppo delle attività di preparazione e attuazione dei progetti formativi?

Il servizio è studiato nei particolari in modo da definire un piano formativo mirato alle effettive necessità dell’ azienda presa ad oggetto.

E’ pronto a ripetere l’esperienza in occasione delle nuove opportunità di accesso ai finanziamenti proposte dai diversi fondi interprofessionali?

Sì. Non ho dubbi, l’esperienza è stata preziosa e sarà quindi ripetuta in futuro.

 

 

 

 

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