Pheed: tutti i social network in uno soltanto. Ma molti contenuti si pagano

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Pheed: tutti i social network in uno soltanto. Ma molti contenuti si pagano

Cosa manca ai social network più famosi del mondo? Sembrano esserselo chiesto i creatori di Pheed, altra new entry del genere, che di fatto raccoglie le soluzioni migliori offerte all’utente dai “vecchi” Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest e via dicendo.

Forse la chiave del successo è proprio questa e lo dimostrano i numeri: oltre 350 mila account registrati a fine ottobre e oltre 200 big che hanno preso casa anche su questo nuovo spazio virtuale. La differenza è però altrettanto evidente: alcuni contenuti sono accessibili soltanto a pagamento.

Ci si registra in maniera gratutita, eventualmente anche utilizzando le credenziali d’accesso di Facebook. Allo stesso modo si può curiosare tra i profili dei vari utenti, ma esiste una parte a pagamento. E questa è la novità: i contenuti non gratuiti si possono visualizzare sottoscrivendo un abbonamento mensile o con una sorta di pay-per-view con prezzi che variano 1,99 a 34,99 dollari (quindi fino a circa 27 euro). Metà dei ricavi li tiene direttamente Pheed. I caratteri a disposizione per condividere messaggi sono 420, decisamente più dei 140 di Twitter che spesso ci costringono all’arte del riassunto.

Parecchie star che hanno già sperimentato il nuovo meccanismo hanno deciso di offrire contenuti a pagamento, come nel caso del cantante David Guetta. C’è da chiedersi perché un fan dovrebbe seguire questi personaggi su Pheed e non sugli altri canali già noti sui quali i contenuti sono assolutamente free… forse perché i loro beniamini seguiranno il richiamo del profitto e renderanno i loro profili Facebook e Twitter un po’ più vuoti?

Ma come funziona questo nuovo spazio virtuale? Naturalmente, il primo step è la registrazione, che permette di costrutire un profilo personale. A questo punto si hanno a disposizione i MiPiace e i NonMiPiace (spesso quest’ultima opzione mancante è stata contestata a Facebook). Sono rappresentati rispettivamente da un cuore e da un cuore spezzato. Sì, l’avete già visto. Su Instagram. Ci sono poi i trend topic, prerogativa di Twitter.

Ci si può iscrivere ai vari canali, così come accade già su YouTube e ci sono delle categorie (questo invece l’avete visto su Google+) per Photo, Video, Text, Audio, All.

L’idea è quella di offrire una piattaforma con contenuti di qualità, seguendo il presupposto che farseli pagare possa incentivare chi li pubblica a renderli migliori, se avrà successo lo scopriremo prestissimo.

 

 

 

2017-12-11T12:22:30+01:00 Novembre 21st, 2012|Categories: Marketing e Web|Tags: , , , |0 Comments