A quanto pare, gran parte dei dati diffusi convergono nel mostrare che il comparto del turismo e dell’hospitality continua a reggere bene alla crisi economica in corso. Eppure si potrebbe fare di più per rilanciare il settore italiano e le sue imprese. Secondo il presidente di Federturismo, Renzo Iorio, un notevole passo avanti potrebbe arrivare con il decreto sulle liberalizzazioni, ma occorre risolvere il problema del costo del lavoro.
Un recente studio di Unioncamere ha svelato che, delle previste 152mila assunzioni entro marzo, una su tre coinvolgerà un under 30 e 20.500 saranno proprio quelle del settore turistico-alberghiero/ristorazione. 8.200 dei neoassunti saranno lavoratori stagionali, caratteristica tipica dell’occupazione di questo comparto. Inoltre, sempre secondo lo stesso studio, in testa ai profili intermedi più cercati figurano cuochi, camerieri e, in generale, professionisti dei servizi turistici.
In realtà, non è tutto rose e fiori. Lo dimostra un intervento di questi giorni sul tema da parte di Federturismo Confindustria, il cui Consiglio Direttivo ha sottolineato l’importanza di “affrontare con urgenza il tema del costo del lavoro che nelle aziende turistiche rappresenta la principale componente di costo che, nel settore arriva a rappresentare anche il 70% del totale”. Come si legge in una nota ufficiale della Federazione Nazionale dell’Industria dei Viaggi e del Turismo, il nodo cruciale da sciogliere in questo periodo di crisi globale è “riformare anche il mercato del lavoro sotto il profilo della flessibilità e della stagionalità”. Vale soprattutto per l’Italia e “tali questioni – affermano ancora da Federturismo – assumono rilevanza cruciale per le imprese turistiche operanti nel Mezzogiorno”.
La palla passa al governo, alle prese con una complicata riforma del lavoro, ma il solo decreto sulle liberalizzazioni che sarà varato a breve “favorirà l’apertura dei mercati e creerà nuove opportunità professionali nel turismo, un settore che attualmente occupa l’11% della forza lavoro nel nostro Paese”. E’ questo il pensiero del presidente di Federturismo Renzo Iorio. Occorre dare più appeal alle nostre città e, secondo Iorio, liberalizzare gli orari dei negozi, dei trasporti e dei servizi pubblici locali potrebbe facilitare questo processo.
Ma le imprese turistiche come riusciranno a sopravvivere al periodo nero? Un trend c’è e si chiama evoluzione. E lo dimostra il boom dei nuovi modi di vivere e di concepire il turismo, a partire dall’enfasi sulla sostenibilità e sulla riscoperta del territorio, tra itinerari green e sapori genuini.