Quanto conta la fortuna e quanto l’abilità SEO per una struttura del comparto turistico che vuole farsi trovare sul web?
Abbiamo già accennato all’importante ruolo che ricopre la Search Engine Optimization per promuovere le strutture del settore hospitality e raggiungere così un pubblico sempre più vasto che, si sa, ha a sua disposizione una vastissima possibilità di scelta.
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Ma quando si parla di geolocalizzazione queste tecniche non si rivelano assolute e l’indicizzazione di Google resta spesso un mistero.
Quella che per le imprese fino a poco tempo fa è stata Google Places mano a mano sta diventando Google+ Local e cioè il sistema di geolocalizzazione social unito a recensioni e foto del database Zagat.
La conseguenza più evidente di questo cambiamento è il risvolto sociale della search: in un’ottica che vede come trend la ricerca personalizzata per ogni utente le recensioni degli amici presenti su Google+ avranno chiaramente un peso maggiore e cambieranno l’aspetto dei risultati di ricerca locali.
Ovviamente questo comporta che l’azienda utilizzi il canale di Google+, a cui deve per forza essere iscritta nel passaggio da Places a Local, per gestire e valorizzare il proprio profilo.
Una conseguenza a cui invece nemmeno il colosso Google aveva pensato è che questa targetizzazione che vorrebbe rendere più precisi i risultati a volte dà invece il risultato più clamoroso.
È il caso accaduto al ristorante “Papà Francesco” che per Google non presenta alcuna differenza con il nome del nuovo pontefice.
Per questo, a due settimane dall’elezione del nuovo pontefice, chi vive nell’area metropolitana del locale ed effetua una ricerca digitando il nome del nuovo papa vede comparire nei primissimi risultati il sito del ristorante e in più, in evidenza a destra, un grande riquadro con foto, indirizzo e recensioni.
Tutta pubblicità, sia chiaro. E un’impennata di visite al sito.
