La promessa è di quelle impegnative: fare in modo che sia il lavoro a trovare gli utenti, non viceversa come accade solitamente.
In altre parole, se il lavoro scarseggia e le possibilità di farsi assumere diminuiscono, forse è il caso di affidarsi a metodi e canali diversi da quelli tradizionali. Basta annunci, basta con tristi curricula che non dicono nulla della nostra vera personalità, è l’ora delle app.
L’ultima e la più discussa si chiama Silp. E’ davvero sulla bocca di tutti, spesso anche perché ci si chiede cosa sia davvero. Al momento sono in molti a sperare che possa risolvere uno dei problemi cruciali del periodo: incrociare domanda e offerta di lavoro in maniera automatica.
Silp scarica in automatico le informazioni e il cv che trova sui social network (Facebook, Twitter, LinkedIn, Tumblr…), mentre per le aziende funziona come cacciatore. Inutile dire che se le aziende hanno un posto vacanze possono comunicarlo direttamente da Silp. L’applicazione gira su Facebook e tenta di raggiungere l’obiettivo grazie alle reti, alle conoscenze insomma, motivo che spiega anche perché i suoi creatori non abbiano scelto LinkedIn, dove le relazioni sono meno ‘calde’ e dove il passaparola è meno incisivo rispetto a Facebook.
Non la conoscete ancora? Allora fate un test: controllate quanti amici la utilizzano già. Siamo sicuri che il risultato vi sorprenderà. D’altra parte l’applicazione ha già conquistato 900 mila utenti al mese, poco importa se la promessa sarà mantenuta.
