Sport veicolo fondamentale per il turismo italiano: lo dice Il Sole 24 Ore

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Sport veicolo fondamentale per il turismo italiano: lo dice Il Sole 24 Ore

I patiti della bici sono i turisti che spendono di più per seguire la loro passione.

A seguire gli amanti delle “camminate slow” come trekking o nordic walking.

Al terzo posto, dagli adrenalinici che optano per la corsa, da quella campestre al trail running.

Il turismo outdoor ha portato a viaggiare nel nostro Paese 5,5 milioni di italiani e 7,3 milioni di stranieri.

Per un totale di 39,4 milioni di presenze e oltre 4 miliardi di euro di spesa.

Ed è un business che continua a crescere (+4,3% le presenze attese quest’anno di connazionali e +3,2% gli stranieri), rileva l’Osservatorio italiano del turismo outdoor.

Turismo italiano: lo sport tira sempre di più

Ma sono le nuove discipline con alto fattore di rischio e di follia a catturare i giovani, dal canyoning all’human bunge slingshot (la fionda umana), dal cliffhanger allo slackline (camminare su una fettuccia come un funambolo), dallo zorbing (rotolare in discesa dentro una sfera) al wolf howling (passeggiate notturne per monitorare i lupi) fino alle camminate in compagnia dei lama.

«Il turismo outdoor rende moltissimo in termini economici per il turismo italiano, soprattutto se si considera che la maggior parte di queste discipline non richiede investimenti in infrastrutture, perché sfrutta ambienti e luoghi che già esistono in natura o che sono nati per altre finalità», sottolinea Massimo Feruzzi, ceo di JFC Tourism & Management.

Che ha analizzato 245 discipline riconducibili agli sport all’aria aperta , sempre più amati da persone di ogni fascia di età – l’età media del turista outdoor si è alzata a 44,2 anni – perché rispondono al bisogno di libertà, di simbiosi con la natura, di attività senza regole se non quelle della “tribù”.

Quale le regioni con più turisti outdoor?

È il Trentino Alto Adige la regione che accoglie la maggior quota di turisti outdoor in Italia (11,4% del totale).

Seguono Sardegna (10%), Emilia-Romagna (9,8%), Veneto (9,2%), Toscana (8,5%), Sicilia (7,5) e Piemonte (6,8).

La primavera, da maggio a giugno, è la stagione in cui si consuma più turismo outdoor (33% del business), «ma da marzo a ottobre è una forma di turismo comunque ben distribuita», precisa Feruzzi a rimarcare il ruolo delle pratiche sportive per destagionalizzare il turismo italiano.

Gli uomini sono il 63,8% dei “turisti per sport” all’aria aperta; le donne stanno aumentando rapidamente: +8% negli ultimi cinque anni.

 

Fonte: IlSole24ore
2018-02-28T15:33:46+01:00 Febbraio 28th, 2018|Categories: Blog|Tags: , , , , , , |0 Comments