La maggior parte delle aziende alberghiere, con l’eccezione delle catene internazionali e dei gruppi alberghieri, nell’affrontare periodi di crisi per la bassa affluenza di ospiti, si affidano a consulenti specializzati nel promuovere e vendere i servizi alberghieri, con il chiaro e giusto intento di aumentare la domanda e quindi incrementare la voce dei ricavi.
Tutti sappiamo infatti quanto sia difficile convincere il potenziale cliente a provare i nostri servizi e soprattutto quanto sia ancor più complicato fidelizzare quell’ospite.
Il risultato economico positivo di un’azienda però passa attraverso due differenti azioni che dovrebbero viaggiare di pari passo:
- la crescita dei ricavi
- la corretta ed oculata gestione dei costi.
Molto spesso si ignora l’importanza di questa seconda azione e si tende a misurare l’andamento dell’albergo solo prendendo in considerazione l’andamento delle attività di vendita.
Si dimentica che le voci di costo, soprattutto le più rappresentative quali ad esempio il costo del lavoro che incide in Italia mediamente tra il 30 ed il 40% del totale del fatturato, se correttamente gestite e messe adeguatamente sotto controllo, possono modificare in modo diretto il risultato economico dell’azienda.
Questo non significa certamente tagliare il personale ma bensì impostare un sistema di gestione puntuale e professionale per garantirne la massima efficienza anche nei periodi di bassa intensità lavorativa.
La gestione del personale, la gestione degli altri costi aziendali ed il controllo costante della qualità del servizio consentono alle aziende di mantenere alta la soddisfazione del cliente e, al tempo stesso, di tenere costantemente monitorati i livelli di incidenza dei costi, con la possibilità di intervenire puntualmente e tempestivamente con le azioni correttive.
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