Istat, i dati sugli alberghi italiani

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Istat, i dati sugli alberghi italiani

I dati Istat contenuti in Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo, giunto alla settima edizione. E’ redatto sulla base di 121 indicatori, raccolti in 19 settori, dall’economia alla cultura, al mercato del lavoro, alle condizioni economiche delle famiglie, alle infrastrutture, alla finanza pubblica, all’ambiente, alle tecnologie e all’innovazione.

STRUTTURE RICETTIVE

Nel 2013, in Italia si contano oltre 124 mila esercizi extra-alberghieri (+0,6% rispetto al 2012).
In lieve flessione gli alberghi (-1,2%), circa 33 mila. L’offerta italiana è superiore a quelle di Germania,
Spagna e Francia e inferiore a quella di Paesi come Croazia, Austria e Grecia.

ARRIVI E PERNOTTAMENTI

In totale, negli esercizi ricettivi operanti sul territorio italiano si registrano quasi 104 milioni di arrivi,
con circa 380 milioni di presenze (in lieve aumento i primi e in flessione le seconde rispetto al 2012). Il
periodo medio di permanenza è di 3,6 notti, in costante diminuzione dal 2000 (era di 4,2 notti).
In Europa permanenze medie superiori si riscontrano, ad esempio, in Grecia e Spagna, inferiori in Francia e Germania.

VIAGGI DI VACANZA E LAVORO

Nel 2013, i viaggi in Italia con pernottamento effettuati dai residenti per motivi di vacanza e di lavoro sono il 79,9% dei viaggi complessivi. La durata media dei soggiorni è di 6,5 notti per vacanza e a 2,2 notti per lavoro.
Le regioni italiane più visitate dai residenti sono Toscana, Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio e Puglia, che hanno ospitato il 47,6% dei flussi turistici.
Rispetto all’Europa, sul fronte delle vacanze lunghe (4 notti o più), l’Italia presenta un valore inferiore sia alla media Ue sia ai valori di Germania e Francia; risulta invece superiore al dato spagnolo (anno 2012).