Aloft Hotels ha lanciato “Text it, Get it” (o “TiGi”). L’ospite può scegliere tra 6 pacchetti, che può ordinare inviando all’hotel un messaggio con una stringa di emoji.
All’Aloft Manhattan Downtown – Financial District ora gli ospiti possono comunicare con lo staff nello stesso modo in cui comunicano tra loro, vale a dire usando “faccine”. Il servizio è attivo anche in altre strutture Aloft Hotels, come in quella di Liverpool.
Funziona così. L’ospite digita cognome, numero di camera e la stringa grafica che indica, attraverso le relative emoji, ciò che desidera ordinare.
Non è un’idea nuovissima, anzi, è già stata sperimentata anche nella stessa zona ad esempio da Fooji, un servizio che consente di ordinare cibo a New York, Chicago e San Francisco proprio utilizzando emoji. In quel caso l’obiettivo era di generare un coinvolgimento maggiore online, con una modalità di comunicazione tipica dei social network e dell’instant messaging. Anche la Domino’s ha sperimentato questa soluzione, ma Aloft l’ha fatta entrare in hotel.
Troppo complicato? Incomprensibile? Assolutamente no, visto che siamo tutti abituati a parlare attraverso icone, infografiche e immagini, forse più di quanto pensiamo.