Hospitality: Italia da record per numero di posti letto, il problema è la comunicazione

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Hospitality: Italia da record per numero di posti letto, il problema è la comunicazione

Facciamo il punto della situazione. Quali sono le condizioni di salute del settore del turismo e dell’hospitality nel nostro Paese? In tempo i crisi, quali sono le previsioni per i prossimi mesi? Scorriamo rapidamente alcuni dati che possono fare al caso nostro.

Partiamo dai dati diffusi dall’IsNaRT, l’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche. La premessa, naturalmente, è scritta dai fatti che hanno caratterizzato l’ultimo periodo, non solo le vicende economiche ma anche le calamità che hanno colpito le bellezze della nostra penisola (a partire dalle Cinque Terre).

 

 

Detto questo, il 2011 per le imprese turistiche si è chiuso con un -0,2% di camere vendute rispetto all’anno prima e con un tasso di occupazione medio delle stesse pari al 43,8%, con un picco del settore alberghiero, che tocca in media il 48,4% e arriva ad un globale +1,5%. Pare che il settore abbia retto bene anche in termini di occupazione, visto che si parlava di 794 mila dipendenti a fine 2010.

La tendenza dello scorso anno è stata quella di ricorrere all’intermediazione e questo va collegato all’esistenza di Internet e di portali specializzati. E’ del 59% la fetta di operatori che vi ha fatto ricorso. Proprio Internet si è rivelato il mezzo al quale si sono affidati il 75% degli operatori per commercializzare la propria offerta, inoltre è online la vendita del 37% di pacchetti vacanza e oltre il 93% dei tour operators a livello mondiale ha un sito Web. Considerando la vendita di offerte relative all’Italia, il 14,8% dei pacchetti turistici verso la nostra penisola passa per spazi online e accade soprattutto in Olanda (25,4%), Giappone (25,5%), Russia (21,9%) e Canada (20,6%)

Seguendo poi i dati Ciset-Banca d’Italia, scopriamo che nello scorso anno sono stati spesi in Italia ben 30.891 milioni di euro da turisti provenienti dall’estero. Non solo. Sono cresciute in totale le entrate economiche connesse al turismo nel nostro Paese, in particolare sono stati raggiunti i 10.308 milioni di euro rispetto agli 8.841 milioni del 2010.

Una cosa è certa: il settore guarda con sempre maggior favore al Web e inizia a comprendere davvero che il turista tipo si affida alle opinioni e alle informazioni presenti online per cercare le strutture migliori dove soggiornare.

Siamo secondi solo alla Francia per numero di posti letto (16,6% del totale Ue), ma il nostro problema è la comunicazione, almeno secondo il presidente di Federturismo-Confindustria Renzo Iorio: “Numericamente c’è un eccesso di offerta. Il problema è che spesso non è qualificata, è disaggregata e difficile da comunicare perché la penetrazione dei marchi è debole; si tratta quasi sempre di hotel individuali che fanno fatica a essere visibili sul mercato internazionale. Per il 50% l’Italia dipende dalla domanda estera, ma affronta il mercato in modo parcellizzato, sia dal punto di vista delle politiche di sviluppo, sia sul fronte delle imprese, che per essere competitive devono ragionare sempre più in rete”.

Gli stranieri, in ogni caso, amano l’Italia e infatti le previsioni del Ciset, il Centro internazionale di studi sull’economia turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, sono positive già per l’anno in corso: +2,5% di arrivi, in primis dal Nord Europa e dai cosiddetti Paesi emergenti. Nel 2011 gli stranieri hanno speso in Italia 31 mld di euro, soprattutto nelle regioni del Nord e non saranno loro a “tradirci”. Sono infatti gli italiani a risentire della crisi e a ridurre le spese per viaggi e vacanze: se non rinunciamo, scegliamo soggiorni più brevi, quindi, e rigorosamente low cost.

2014-10-22T17:16:45+02:00 Maggio 8th, 2012|Categories: Marketing e Web, Senza categoria|Tags: , , |0 Comments