Invasione di turisti cinesi: l’Italia è preparata ad accoglierli?

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Invasione di turisti cinesi: l’Italia è preparata ad accoglierli?

Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite, nel 2020 saranno 100 MLN i cinesi che viaggeranno all’estero, diventando i principali big spender a livello internazionale ( attualmente è 914 euro lo scontrino medio cadauno, dato destinato ad aumentare del 30 % nel futuro a breve termine ). Grazie al fatto che deteniamo l’80% dei beni culturali mondiali, che produciamo molti prodotti enogastronomici Doc e che vantiamo una varietà di brand di alta moda, l’Italia ricopre il 6 posto nella top 10 delle destinazioni da sogno dei cinesi (dati Hurun). Ma quando giungeranno in massa nel nostro paese, saremo preparati ad accogliere questa tipologia di cliente tanto diversa da ciò a cui eravamo abituati? L’intero settore turistico Italiano ce la sta mettendo tutta, ecco come.

– VOGLIO ANDARE IN ITALIA! MA COME FACCIO? DIAMO UN OCCHIATA…

La China Tourism Accademy ha registrato che il 52% dei cinesi pianifica i suoi viaggi grazie a internet.

Come intercettare questa fetta di potenziali clienti?
Rimini ci prova con un sito web concepito in cinese fin dalle fondamenta e un account su Sina Weibo (il Twitter cinese) in cui si trovano cartina e alberghi riminesi pronti ad accogliere i viaggiatori del Paese di Mezzo. Stop alle mere traduzioni dei siti italiani che non riescono davvero a comunicare con questo pubblico!

– ECCOMI ARRIVATO! MA COME SI ESCE DA QUESTO AEROPORTO? NON SI CAPISCE NULLA…

Ci pensa Milano! Sea e Fondazione Italia Cina hanno firmato un progetto per sviluppare un chinese-friendly airport. Malpensa sarà munita di segnaletica a ideogrammi, sarà lanciata un app in mandarino che indirizzi i viaggiatori nei negozi e servizi che cercano. Come se non bastasse sotto la scaletta dell’aereo troveranno shopping helpers bilingue a loro disposizione per vivere fino in fondo un’esperienza degna di ricordo nella Città della Moda.

– ECCOCI… QUESTO È L’ALBERGO! QUALCUNO MI AIUTA?

I turisti cinesi hanno abitudini diverse dal tipico turista europeo e le strutture italiane dovrebbero adeguarsi in modo tale da farli sentire come a casa. Alla reception del Savoia di Rimini un desk è riservato agli ospiti dell’ex Celeste Impero, con personale madrelingua ad accoglierli alla loro maniera ( porto con due mani e il famoso inchino ). In camera li attendono frutta fresca e tè verde (immancabili secondo la cultura cinese). Menù e segnaletica in mandarino sono solo l’inizio di un servizio fatto di attenzioni particolari. Nessuno qui si sognerebbe mai di assegnare ai clienti venuti dal grande Oriente la camera 414 che secondo antiche superstizioni è come auguragli “spero che tu muoia!”.

– IN ALBERGO È TUTTO FANTASTICO, MA IO VOGLIO VIVERE L’ITALIA!

Diciamo addio ai classici pacchetti soggiorno+trattameti benessere che poco importano a questo tipo di viaggiatore. La proposta dovrebbe prevedere esperienze autentiche territoriali esterne alla struttura, dedicate alle eccellenze italiane. Largo a prodotti locali provenienti da filiera corta come vini Doc e colazioni made in Italy.

– HO UNO SFRENATO BISOGNO DI FARE SHOPPING! MA… DOVE VADO?

A causa delle altissime tasse sui prodotti luxory in Cina, i turisti del Dragone sono coloro che più spendono in acquisti all’estero. Lo stesso shopping è parte della loro cultura: sentono il bisogno innato di comprare ciò che comunichi di essere stati in un determinato luogo. E qual è il Paese europeo padre del maggior numero dei brand nazionali che producono materiale di lusso? Ovvio: l’Italia. L’OMT ha stimato che il mercato cinese è capace di generare una spesa complessiva superiore ai 100 MLD di dollari Usa. Dovremmo allora prendere per mano i nostri cari visitatori e accompagnarli amorevolmente a fare shopping nei nostri outlet e farlo anche vestiti da giullari se è ciò che vogliono. Purtroppo su questo siamo evidentemente carenti: i grandi magazzini italiani non sono d’accordo nel concedere commissioni sugli acquisti ai parter cinesi dei tour operator e si trovano così a lottare con realtà come i magazzini francesi Lafayette che non solo le concedono ma dispongono di un servizio di tax free e accettano la carta di credito del circuito cinese.

Gli Hotel purtroppo non sono un’eccezione virtuosa a questa mancanza.

2017-12-11T12:22:24+01:00 Ottobre 24th, 2014|Categories: Senza categoria|2 Comments