Ecoturismo: gli hotel italiani puntano dritto al green. Addio stelle, le performance si misurano in foglie

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Ecoturismo: gli hotel italiani puntano dritto al green. Addio stelle, le performance si misurano in foglie

Inutile ripetere che la crisi impone vacanze low cost e soggiorni più brevi per moltissimi italiani, ma non è l’unica tendenza ad emergere negli ultimi mesi. Una ricerca della Coldiretti ha infatti confermato come trend in crescita anche per la primavera in corso quello dell’eco-turismo.

Per molti – si legge in una notasi tratta di una scelta alternativa alle vacanze tradizionali con la possibilità di godere in Italia dei 871 parchi, oasi e aree protette che coprono il 10% del territorio nazionale dove è possibile assistere allo spettacolo unico della natura”. Crescono le presenze ma crescono quindi anche i fatturati e il turismo ecologico – dicono dalla Coldiretti – tocca un valore record stimato di 11 miliardi nel 2012. Il giro d’affari è trainato dalle bellezze naturalistiche del nostro Paese, come dai prodotti tipici e dalle risorse culturali presenti da Nord a Sud: “La meta ideale per le bellezze naturali e per i percorsi naturalistici degli italiani è il Trentino Alto Adige mentre per le città d’arte e il turismo enogastronomico è la Toscana, la Sicilia vince per i prodotti agroalimentari tipici, l’Emilia Romagna per il miglior rapporto qualità e prezzo mentre la Lombardia si afferma per l’offerta culturale”.

L’altra faccia della medaglia la svela il Centro Studi del Touring Club Italiano, che ricorda il boom del turismo rurale negli ultimi anni, simboleggiato dagli agriturismi, che hanno fatto registrare tra 2000 e 2010 un +160% per quanto riguarda gli arrivi e un +111% sul fronte delle presenze (oltre il 50% sono turisti stranieri).

Altri dati, questa volta provenienti da una ricerca dell’ISNART – Istituto Nazionale Ricerche Turistiche) per conto di Fondazioni4Africa e coordinata dalla ong Cisv – Comunità Impegno Servizio Volontariato, rivelano che il 15,3% degli italiani ha già avuto esperienze di turismo responsabile (e parliamo di più di 7 milioni di persone), oltre 23 degli intervistati è “molto interessato” e il 61,8% si dichiara “abbastanza interessato”.

Se quindi il trend è quello di un ritorno alla genuinità e della scelta di vacanze sostenibili, anche le imprese del turismo lo cavalcano. Accor ha lanciato il programma Planet 21, con 21 mete da raggiungere entro il 2015, come l’utilizzo di prodotti ecolabel nell’85% degli hotel o la riduzione dell’utilizzo di acqua ed energia elettrica rispettivamente del 15% e del 10% negli hotel filiale. Ma soltanto gli hotel che hanno raggiunto un livello alto in termini di scelte sostenibili possono usare i messaggi di Planet 21 per stimolare ed informare i propri clienti. Accor ha poi permesso attraverso un finanziamento la piantumazione di oltre 2 milioni di alberi grazie all’abbattimento dei costi di lavanderia.

Stay for the Planet è invece il nome del progetto di Best Western Italia e LifeGate. Come si legge online, si tratta di un rating di sostenibilità ideato dal comitato scientifico di LifeGate che permette agli hotel di monitorare le proprie performance ambientali, migliorare in termini di efficienza energetica e ridurre le emissioni di CO2. Le variabili analizzate sono energia, acqua, rifiuti, acquisti e comportamenti e sono utili per attribuire un punteggio che va da 1 a 5 foglie, proprio come si fa con le stelle. Poi si confrontano i risultati con la media europea e si studia da dove partire per ridurre l’impatto ambientale. E’ anche possibile consultare l’elenco degli hotel con il punteggio loro attribuito: la media è di 3 foglie, ma qualcuno ha già raggiunto le 4.

 

2017-12-11T12:22:35+01:00 Maggio 1st, 2012|Categories: Blog|Tags: , , , |0 Comments