Formazione finanziata: i nostri consigli alle aziende

//Formazione finanziata: i nostri consigli alle aziende

Formazione finanziata: i nostri consigli alle aziende

Per molto tempo la formazione continua, come motore di crescita professionale individuale delle singole risorse umane, è stata considerata una chiave di crescita per l’intera azienda soltanto dalle grandi corporate internazionali. Nel loro caso specifico, tuttavia, la formazione è sempre stata indispensabile per poter uniformare le performance delle singole strutture alberghiere sparse per il mondo a standard di riferimento omogenei e di corporate.

Al contrario, le strutture di proprieta indipendenti si scontrano ogni giorno – e questo vale soprattutto in tempi di crisi come quello attuale – con la difficoltà di reperire fondi per investire in interventi di formazione e si accontentano di risorse umane con competenze di base, che permettono loro di ricoprire i ruoli per le quali sono state reclutate ma non di proiettare l’azienda in un mercato e in logiche differenti da quelli strettamente locali. La prima conseguenza di questo atteggiamento va rintracciata non tanto nelle performance della struttura quanto nell’animo delle stesse risorse umane, che tendono a manifestare scarso attaccamento all’azienda, scarsa responsabilizzazione, altrettanto scarsa motivazione. Ma questa mancanza di fidelizzazione non può non avere ripercussioni proprio sul servizio offerto, quindi sulle performance dell’azienda sul mercato di riferimento. Ecco perché la formazione è utile a cambiare rotta.

LA RISPOSTA DELL’UE

Una prima risposta è arrivata con l’istituzione a livello comunitario del Fondo Sociale Europeo. Erano gli anni ottanta e il meccanismo per molte imprese era davvero virtuoso. Ma non per quelle turistiche, che spesso si scontravano con aperture stagionali e con un’attività frenetica che mal si conciliava con interventi formativi da realizzarsi in orario di lavoro. Inutile dire che, in tutto questo, ha pesato parecchio la scarsa sindacalizzazione del comparto turistico-alberghiero. La conseguenza immediata è stata lo spostamento del bacino di destinatari del Fondo verso l’Est, là dove le imprese avevano bisogno di quella linfa vitale per crescere ed emergere da una situazione di evidente difficoltà, economica ma non solo.

I FONDI INTERPROFESSIONALI – LA RIVOLUZIONE ITALIANA

A cambiare le carte in tavola in Italia è arrivata la legge n. 388 del 19 dicembre 2000. Nascono i Fondi Paritetici Interprofessionali per la formazione continua. E’ la svolta. Le aziende effettuano i versamenti previdenziali classici attraverso l’INPS e quel denaro va a finanziare i Fondi, che poi lo restituiscono di fatto alle aziende sotto forma di progetti di formazione. I Fondi hanno dei CdA e a comporli sono rappresentanti dei lavoratori e delle imprese stesse; ogni Fondo, inoltre si articola sul territorio di riferimento cercando di rispondere alle esigenze precise di comparti specifici, come nel caso del Fondo For.Te, punto di riferimento per il settore turismo. Uno degli ostacoli che il Fondo ha permesso di superare è stato quello della stagionalità, permettendo di realizzare interventi di formazione in corrispondenza dei periodi di chiusura stagionale delle imprese del settore.

I VANTAGGI PER LE AZIENDE

I pro sono tantissimi, banalmente il primo vantaggio è quello di ricevere formazione a costo zero. Ma non solo. Un altro vantaggio è che gli iter per aver accesso ai Fondi sono molto snelli: la serie di oneri burocratici che spesso caratterizza le procedure italiane è sostituita da brevi tempi di risposta e da una flessibilità gestionale che permette alle aziende di beneficiare senza lunghe attese degli interventi di formazione più adatti.

Inoltre, uno strumento come quello dei Fondi permette di essere sempre al passo con i tempi. Il mercato è globale, i competitors non sono più le strutture del territorio limitrofo, la formazione finanziata è il trucco per crescere senza doversi preoccupare di investimenti onerosi e dai risultati poco certi.

LA SITUAZIONE ATTUALE – COSA MANCA?

Manca, secondo noi, l’informazione necessaria a beneficiare di questa opportunità. Come abbiamo detto, la formazione finanziata è la possibilità per le aziende di crescere passando per il miglioramento delle competenze dei propri dipendenti, ma purtroppo non tutte le aziende sono a conoscenza di questa possibilità che viene offerta loro a costo zero. Da parte nostra offriamo affiancamento in qualità di consulenti lungo tutto il percorso, dall’iscrizione ai fondi fino al momento della rendicontazione finale dei progetti. Anche questo per le aziende non ha alcun costo. Eppure spesso è complicato spiegare loro che esiste un’opportunità del genere e sono ancora molti, troppi, che la ignorano o non ne conoscono affatto l’esistenza.

 

 

Claudio Cecchini

Riccardo Laudadio

 

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Sono di recente pubblicazione i nuovi avvisi che mettono a disposizione risorse economiche cospicue destinati alla formazione all’interno delle piccole e medie imprese nei prossimi mesi.  Hospitality Advice, ramo parallelo di Hospitality School, offre alle aziende consulenza gratuita per accedere ai fondi interprofessionali.

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